Nidi di processionarie: come eliminarle?

Il patrimonio arboreo è minacciato da un ospite singolare, i cui peli contengono una tale quantità di sostanza urticante che possono dar luogo a moleste irritazioni cutanee, oculari e respiratorie o a infiammazioni delle mucose dell’intestino. Si tratta di un lepidottero della famiglia dei Taumatopeidi che prende il nome di processionaria, per l’abitudine dei suoi vellutati bruchi di marciare in fila indiana. Per le pinete del Mediterraneo rappresenta un vero flagello in quanto le larve si nutrono delle foglie dell’albero che le ospita, fino a causarne la defogliazione.

La processionaria risulta estremamente dannosa anche per i cani i quali, annusando il terreno o cercando di mangiare i bruchi, possono ingoiare i peli urticanti, con conseguenze gravissime tra cui la necrosi delle mucose. Cercare di eliminare i nidi processionaria in autonomia è molto pericoloso in quanto si rischia di favorire la dispersione nell’aria dei peli urticanti che possono così essere inavvertitamente inalati o ingeriti. Pertanto, se riscontri la presenza di un’infestazione di processionarie a Milano attivati con prontezza contattando Disinfestazioni Milano.

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Nidi processionaria: dove si trovano?

Le processionarie sono delle farfalle notturne appartenenti al gruppo degli eteroceri, che vuol dire “antenne di forma varia”. Ne esistono diverse specie, ma le più diffuse in Italia sono la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) e la processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea), entrambe molto dannose per gli alberi che le ospitano. Le piante più colpite sono i pini, sui quali si scorgono spesso i grandi nidi sericei delle larve. Gli adulti hanno una livrea grigia con delle striature di colore più scuro, mentre le larve sono di colore marrone con macchie arancioni.

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Appena nati, i bruchi si affrettano a divorare gli aghi di pino, arrivando persino a provocare la completa defogliazionedell’albero. Tra febbraio e maggio, abbandonano il nido e si mettono in marcia formando una lunga processione alla ricerca di un luogo ideale dove tessere il bozzolo; una volta trovato, si interrano a 5-20 cm di profondità. In luglio e in agosto, verso l’imbrunire, gli adulti iniziano ad uscire dalla crisalide e a svolazzare nell’aria. Le femmine depongono da 100 a 280 uova in un unico “ammasso” sugli aghi di varie specie di pino, prevalentemente pino nero e pino silvestre.

Processionarie come eliminarle?

Eccoci giunti al cuore dell’argomento, ossia processionarie: come eliminarle? Nel nostro Paese vige da qualche anno la lotta obbligatoria alla processionaria anche da parte dei privati che, in caso di infestazione, devono intervenire a proprie spese contattando una ditta specializzata. Una delle strategie più efficaci consiste nel giocare d’anticipo distruggendo i nidi processionaria durante l’inverno, prima che si schiudano. Più che di nidi si tratta di bozzoli bianchi simili alla seta delle dimensioni di circa 10-20 cm localizzati sui rami più alti ed esterni degli alberi.

La lotta meccanica risulta efficace solo se si interviene su un’area ristretta, altrimenti è più indicata la lotta microbiologicaconsistente nell’irrorazione, tramite mezzo aereo o atomizzatore, del batterio Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk), che agisce in modo selettivo solo sulle larve di alcuni lepidotteri, paralizzandole. Altri interventi possibili sono il ricorso all’uso di trappole meccaniche che catturano le larve quando sono in processione o di feromoni che attirano i maschi nei dispositivi di cattura, impedendo gli accoppiamenti.

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Infine, tra le tecniche più innovative per contrastare la presenza della processionaria c’è l’endoterapia, un metodo basato sull’iniezione all’interno delle piante di un principio attivo che impedisce lo sviluppo del parassita per tre anni. Se vuoi eliminare le processionarie dalla tua proprietà con questo sistema efficace, economico e a bassissimo impatto ambientale, contattataci subito.